Sono atterrata su un’isola … patria di Eolo, il dio dei venti. Ed “Aeolos Hotel” si chiama il resort in cui alloggio, in perfetto stile dell’isola: bianco con infissi blu, piscine circondate da ombrelloni di paglia che gli conferiscono un tocco esotico e l’accoglienza tipica di chi, vivendo in un Paradiso, ha fatto del turismo uno stile di vita. Ho girato l’isola in motorino, fermandomi ad ammirare scorci panoramici di una bellezza senza fine, che ristora l’animo e mette a dura prova il corpo per il forte vento che spira in determinati punti, come ad esempio nell’estremo nord, dove il bianco “Faro Armenistis” si staglia nell’intenso blu del cielo donando un immenso fascino al paesaggio brullo e selvaggio color senape che lo circonda. Ho visitato calette e spiagge meravigliose, alcune attrezzate ed anche lussuosamente, come il “Sant’Anna” ed il “Kalua”, altre libere ed accessibili a chiunque. Ho incontrato persone di tutte le età, di tutte le nazionalità e di tutti gli orientamenti … anche sessuali. Mi sono commossa dinanzi ai tramonti che l’isola offre in abbondanza. Uno in particolare mi è rimasto nel cuore. Ero a “Little Venice”, seduta al tavolino di un baretto per sorseggiare il mio aperitivo ed al momento del tramonto, appunto, mi sono alzata come tanti per scattare una fotografia ed è stato allora che la mia telecamera ha inquadrato innanzi a me una coppia che a sua volta inquadrava il mio stesso tramonto. Io senza esitare ho scattato. Poi ho pensato che a quella coppia avrebbe fatto piacere ricevere in dono quella foto e mi sono avvicinata per proporglielo. I visi dei due si sono illuminati all’istante ed immediatamente, guardando l’immagine sul mio cellulare, quei ragazzi hanno gioito ed accettato con entusiasmo il mio dono. La foto gliela ho inviato via mail. Dei due ragazzi mi è rimasto soltanto un indirizzo di posta elettronica ed il ricordo del luccichio nei loro occhi, ma non so assolutamente null’altro perché poi sono andata via velocemente; conservo tuttavia la loro foto di spalle e naturalmente posso consentirmi di pubblicarla senza ledere i loro diritti e la loro sensibilità. Ne vale la pena. Ecco … Mykonos è anche questa. Uguaglianza. Libertà. Emancipazione. Eleganza. Si mangia bene. Io sono stata in due taverne particolarmente carine dove posso garantire la freschezza del pesce che ho gustato. Una si chiama “Nicolas” e l’altra “Tasos”. Sono entrambe nei pressi di “Paraga Beach”. A proposito della zona “Paraga”: lidi lussuosi e non per tutte le tasche non impediscono che si possa usufruire del mare cristallino che la caratterizza. Io sono stata al “Castello”, incasellato tra due elegantissimi stabilimenti che ho già menzionato e che mi hanno colpito per i lettini a baldacchino che presentavano in prima fila e su cui giacevano distese persone probabilmente molto facoltose e benestanti le quali, come gli antichi greci sui triclini, mangiavano frutta fresca e bevevano champagne. Da lì ammiravo lo “Scorpios”, irraggiungibile da terra e da mare, con tutto il personale di sicurezza schierato ai vari ingressi e vestito di nero al punto che solo a guardarlo incuteva timore. Ho potuto ammirare gli interni di questo locale/lido/lounge bar che dir si voglia una sera in cui sono stata lì dopo cena per bere un drink molto buono ed anche bello esteticamente. Un’atmosfera fatata ha incorniciato una serata fantastica in una location d’eccezione caratterizzata da un soffitto di stelle e da una terrazza adorna di cuscini e divani stile etnico a picco sul mare. Una musica ritmata ma piacevole accompagnava gli avventori, me compresa, a sorseggiare i propri drink ed a ballare liberamente a piedi scalzi sul pavimento in pietra del locale. Incantevoli poi i tramonti al “Sunset 180”, briosi e musicali come non mai. L’ultima sera che sono stata sull’isola, il calare del sole sull’orizzonte è stato accompagnato dalla voce registrata di Luciano Pavarotti che cantava la celebre aria “Libiamo ne’ lieti calici” della Traviata. Con scroscio di mani conclusivo e forte emozione da parte di tutti. Che dire della musica? Bè … se esistesse una colonna sonora per ogni attimo della Vita che ciascuno di noi vive, la mia vacanza a Mykonos non ne avrebbe una soltanto. Mykonos è di per sé una colonna sonora. Lo è perché l’isola stessa sembra percorsa da note che si susseguono nel corso della giornata fino a tarda notte, fondendosi in una melodia che inebria i sensi e fa perdere la cognizione del tempo in uno spazio adorno di sfumature di azzurro che appare infinito. E’ un’isola magica, testimone incantevole di battaglie navali importanti al tempo in cui le falangi greche avevano il sopravvento su quelle persiane. Gioiosa, esuberante e leggera. Aperta e liberale. Emancipata ed elegante. Accogliente ed includente. Magica, appunto. Da vedere … e rivedere. Arrivederci Mykonos!