Recentemente in Puglia mi sono soffermata a guardare attentamente il tronco di un albero d’ulivo. E l’ho fotografato. Era contorto, rivolto su sè stesso tante volte, rivestito di una corteccia spessa e rugosa, in alcuni tratti liscia ma striata e consunta. Mi è tornata in mente la storia della croce di Gesù … quella che mi raccontava mia madre da bambina, secondo la quale gli alberi d’ulivo erano un tempo alti e slanciati; e lo sono stati fino a quando venne dato ordine di tagliarne alcuni al fine di ricavarne il legno per la croce di Cristo. Perché fu allora che essi si ritorsero su sè stessi, accartocciandosi ed assumendo una forma anomala ed inadeguata a servire la causa.
Quando penso agli alberi d’ulivo penso poi alla Umiltà … termine ormai desueto ad indicare il comportamento di chi riconosce ed accetta i propri limiti senza rivendicazioni di sorta, oltre che scevro da qualsiasi forma di superbia e prevaricazione. Ecco. L’ulivo mi fa pensare a chi è cosciente della propria condizione di essere umano … a chi è fragile e ciò nonostante appare forte, coriaceo, solido. Con tanti solchi sul proprio fusto curvo e contorto – ad indicare la Vita esposta alle intemperie – eppure così rassicurante per la sua folta chioma e per la robustezza del tronco. Un albero senza pretese. Povero. Eppure così profondamente importante per i popoli del Mediterraneo. Per quei piccoli frutti verdi e neri che produce e dalla cui spremitura viene fuori l’olio d’oliva, fonte di ricchezza per tutti loro ed alimento indispensabile nella dieta mediterranea che abbiamo esportato in tutto il mondo. Non mi stancherò mai di ammirare gli ulivi. C’è troppa “imperfezione” nelle sue forme. Ovunque io posi gli occhi noto irregolarità e “storture” che mi rimandano alle nostre esistenze. Nulla nella Vita di ognuno di noi ha la lapidaria perfezione del tronco slanciato di un faggio, di un larice, di un abete. Nulla la linearità di fusti alti ed eleganti di alberi alteri e maestosi. L’ulivo mostra i segni del Tempo e delle Intemperie … fa giri su se stesso, si contrae, si piega, si distende, appare “storto” ed anche malconcio talvolta.
Ma poi un semplice suo ramoscello è simbolo di un’unica grande potenza … la Pace!