Ragazze vestitevi come credete.
Se a qualcuno “cade l’occhio” il problema è suo, non vostro.
Questo nuovo “puritanesimo” che si sta diffondendo a macchia d’olio in Paesi che hanno sempre rappresentato le teste di serie del Progresso e della Civiltà, come la Francia, ci riporta indietro di secoli.
Divieto di ingresso ai musei per donne che non coprono adeguatamente le proprie forme, sentenze che riducono la pena a condannati per violenza sessuale in quanto indotti alla stessa violenza dal comportamento “disinibito” della vittima; regole scolastiche stringenti sull’abbigliamento delle studentesse che prescindono dal rigore e dalla serietà che il luogo impone ma si giustificano con il fatto che i docenti potrebbero essere indotti “in tentazione”.
Siate voi stesse.
Non ostentate il vostro corpo, perché non ne avete bisogno. Oggi più che mai le Donne sono belle e piacenti e le gratificazioni sul loro aspetto fisico le ricevono a prescindere, senza che occorra mercificare seni, gambe e glutei.
D’altro canto, non mortificate il vostro corpo, nascondendolo e rendendolo invisibile come se le forme che ci contraddistinguono siano opera del diavolo ed onta di vergogna.
Ho trascorso l’adolescenza a schiacciare i miei seni con fasce elastiche alte venti centimetri affinchè, sotto pullover abbondanti, apparissi più esile e meno “provocante”.
“Provocante” … me lo dicevano in tanti.
Termine che la dice lunga: “che provoca eccitazione, desiderio erotico”.
Come se io tredicenne avessi consapevolezza del mio corpo e lo utilizzassi per adescare gli uomini, dei quali mi è rimasto impresso lo sguardo torbido e “sessualmente affamato” che spesso sferzava, con brutale violenza, il mio incedere timido e impacciato.
Certo oggi è diverso. Le Donne tutte, anche le ragazze, sono più consapevoli ed emancipate. Ci si veste, ci si trucca, si va dal parrucchiere per cambiare il colore dei capelli. Ci piace osare. Curiamo la Persona: corpo e cervello.
E voi, Uomini, rispettateci ed amateci per come siamo. Senza giudicare e senza ritenere, ingiustamente, che i pochi centimetri di stoffa che ci ricoprono possano giustificare gesti e comportamenti, quelli si, di cui ci si deve vergognare!