Il primo pensiero va a chi negli USA è in vantaggio tra Trump e Biden.
Nulla … è ancora presto.
Mi rifugio nel tepore del piumone del mio letto e raggomitolo i fili scomposti di una mente irrequieta che non si concede pause. Sono giornate tristi, scandite dal ritmo di dati in continua ascesa e dal fluire lento di un tempo dilatato e stagnante. Mi mancano guizzi di intemperanze e vitali sprazzi di incursioni “fuori dalle mura”. Quel perdersi tra i sentieri del mondo e respirare impavida nuove ed affascinanti atmosfere che si impregnano nell’anima e la nutrono con il loro ingombrante e gioioso frastuono. Qui sembra tutto estremamente immobile.
Una fotografia in bianco e nero. Il tempo scandito lentamente dallo stillare perpetuo di gocce di esistenza tutte perfettamente identiche tra loro e precise nel ritmo noioso del loro ticchettare.
Provo a percepire altro.
“Sento” poco.
E mi rammarico.