Come non condividere le parole semplici e suggestive che utilizza Baudelaire per descrivere all’unisono l’uomo libero dai pregiudizi e dalle infrastrutture ed il mare, sempre in movimento e scomposto nei suoi altalenanti passaggi dalla semplice increspatura della superficie alla geniale invadenza delle sue temibili onde.

“Uomo libero, sempre tu amerai il mare!

Il mare è il tuo specchio; tu miri,

nello svolgersi infinito delle sue onde, la tua anima.

Il tuo spirito non è abisso meno amaro.

Ti compiaci a tuffarti entro la tua propria immagine;

tu l’abbracci con gli occhi e con le braccia,

e il tuo cuore si distrae alle volte dal suo battito

al rumore di questo lamento indomabile e selvaggio.

Siete entrambi a un tempo tenebrosi e discreti:

uomo, nessuno ha mai misurato la profondità dei tuoi abissi;

mare, nessuno conosce le tue ricchezze segrete,

tanto siete gelosi di conservare il vostro mistero.

E tuttavia sono innumerevoli secoli

che vi combattete senza pietà né rimorsi,

talmente amate la carneficina

e la morte, eterni lottatori, fratelli”