C’è una coltre di gelo che scende questo inverno a ricoprire i Cuori.
In un paesaggio spettrale caratterizzato da zombie di uomini e donne che hanno perso l’anima per la disperazione dovuta alla perdita del lavoro, degli affetti, della vita. Là dove prima un abbraccio, una carezza, un bacio riuscivano ad evitare una catastrofe emotiva oggi si stende nella sua immensità il deserto. L’aridità ha invaso i cuori, e perfino le emozioni più primordiali faticano a trovare una loro dimensione reale. Sembra che le Persone abbiano abbandonato la passione, indebolite da una tristezza ed una malinconia che non danno tregua. Piove … da giorni. Qualche timido raggio di sole fa saltuariamente capolino da un cielo plumbeo e fitto di nuvole di colore grigio le quali fanno presagire scenari cupi e funerei. Piove … e la pioggerellina sottile e mansueta si alterna a scrosci fragorosi e violenti che mostrano l’animo cattivo del temporale d’inverno. Con lampi di luce che feriscono il cielo come fendenti di spade affilate e mortali. Piove … e nei cuori si infittiscono i pensieri, le ansie, le preoccupazioni, il dolore per le separazioni e le mancanze che questo nemico invisibile ha generato. Siamo tutti affranti e dunque desiderosi di luce, calore, sole e colori. Eppure, tutto ci appare lontano. La nostra vita, derubata della sua “normalità”, scorre a ritmi cadenzati e noiosi, tra muri intonacati di asettico bianco che disegnano confini di aree piccole ed a volte insufficienti a consentire convivenze pacifiche. Aumentano i casi di violenza domestica. Aumenta l’insofferenza e l’intolleranza. Non siamo più disposti a cedere parte dei nostri spazi a chi anela ad occupare un posto nella nostra vita. E’ troppo breve e l’impegno verso gli altri ci distrae da quello verso noi stessi, che appare l’unico in grado di fornirci giovamento e godimento. E’ strano come le circostanze che dovrebbero unire spesso allontanano. In tempi lontani le guerre, le carestie, la povertà e le difficoltà in generale spingevano gli uomini l’uno verso l’altro, come se la comunanza di affetti ed intenti potesse alleviare le sofferenze ed i dolori che esse generavano. Oggi la paura e il senso di smarrimento porta ognuno a barricarsi dentro la propria solitudine, nella convinzione di arginare in questo modo fantasmi e demoni che sono tornati prepotentemente ad occupare i corridoi delle nostre anime. Buio e freddo rapiscono i sentimenti. Li violentano e li lasciano tramortiti e attoniti su lastre di ghiaccio che ricoprono i cuori. Non si intravede luce in fondo al tunnel. Qualcuno lascia intendere che la pioggia cesserà e il cielo stanco per le lacrime versate tornerà a distendere i suoi tratti somatici fino ad accennare un sorriso. E questo lo renderà meravigliosamente azzurro e luminoso al punto da regalare a noi, umani e fragili, la sensazione di avere soltanto sognato un simile inquietante scenario. Invece … tutto sarà realmente accaduto. E a noi non resterà che vivere intensamente ogni istante, nella consapevolezza di quanto rapidamente può tornare a piovere.