Mi ha sempre affascinato la tecnica del kintsugi (金継ぎ), l’antichissima arte giapponese attraverso la quale gli oggetti in ceramica frantumati vengono riportati alla loro forma originaria grazie all’utilizzo di oro o argento liquido. La riparazione dona, infatti, all’oggetto un nuovo valore; linee dorate o argentate intrecciate in maniera casuale (proprio in conseguenza della rottura) danno vita a qualcosa di diverso, di nuovo e quindi … di speciale. Siamo tutti esseri fragili, come la ceramica. Siamo soggetti a “rotture” più o meno devastanti … a volte i danni sono ingenti, altre volte si tratta soltanto di piccole crepe. Ad ogni modo i segni risultano sempre visibili e non si torna mai integri come prima. L’antica tecnica giapponese nasce dal concetto filosofico che da un’imperfezione non originaria ma determinata da un danneggiamento improvviso, possa nascere qualcosa di rinnovato e migliore rispetto a prima: dunque dalle ferite subite si può sempre ripartire, per migliorarsi e crescere più forti.
È una filosofia che dovremo far nostra, tutti, perché essere fragili non è sinonimo di debolezza, ma di capacità di prendere atto di una condizione – quella umana, appunto – che ci espone inevitabilmente ad esperienze traumatiche che, in quanto tali, determinano dolore e sofferenza. Non per questo, tuttavia, da tali esperienze negative non se ne può uscire più forti e resistenti, giacché quelle crepe possono rappresentare ai nostri occhi, ma anche a quelli di chiunque altro, la nostra capacità di “riemergere dalle ceneri”, fortificati e resilienti.
Quei “segni”, quelle trame tracciate da e con il metallo prezioso – proprio a suggellarne l’importanza – rappresentano il nostro vissuto, il nostro aver sofferto ed esserci “rotti” ma ciò nonostante essere stati in grado di mettere insieme i cocci e ricostruire quello che si era. Conferiranno grazia ed una eleganza straordinaria a una esistenza che, seppur fragile, mostra tutta la sua capacità di valorizzare le ferite, esibirle e convincersi che sono proprio queste che rendono ogni persona unica, inimitabile e preziosa.