Capita talvolta che qualche Amico si confidi … che in poche sfoglie di Tempo ti apra il suo Cuore e te lo mostri in tutta la sua drammatica nudità. Emergono paure, delusioni e amarezze di chi ha fatto i conti con le proprie scelte e ne è uscito inevitabilmente provato. Ma scorgo anche traguardi di Consapevolezza … scampoli di quella maturità che oggi stenta a impossessarsi di noi. In una perenne condizione di Figli – anche quando abbiamo da tempo assaporato la gioia della genitorialità – ci manca la “saggezza” di accettare i cicli naturali della vita e le conseguenze delle fisiologiche défaillance a cui inesorabilmente siamo esposti. Capita a tutti. C’è però chi ne soffre di più. Chi prova a resistere, con tutti i mezzi che ha a disposizione. E con un dispendio di energie, fisiche ed economiche, veramente molto rilevante. C’è invece chi accusa di meno. Dinanzi ad un bilancio che non è mai (per nessuno!) completamente in attivo – ma che pur tuttavia mostra una discreta capacità di “gestione delle emergenze” – c’è chi semplicemente prende atto dello scorrere inesorabile del Tempo, senza tentare di arginarne il flusso prossimo alla naturale foce. Sono i più rari. Ed anche i più fortunati. Forse, semplicemente, i più “saggi”. Quelli che hanno compreso che la potenza fisica di un corpo è nulla confronto all’energia nucleare che alberga nell’animo di ognuno di noi.