“Anche se la finestra è la stessa, non tutti quelli che si affacciano vedono le stesse cose. Dipende dallo sguardo”.
Mi capita talvolta di non aver prestato attenzione e/o di aver visto ciò che non era ma che semplicemente pensavo che fosse.
Il mio sguardo non è stato attento. Si è focalizzato su qualcosa o qualcuno. Su un dettaglio. Ed ha perso di vista il contesto circostante. Si è lasciato sfuggire quello che di meraviglioso c’era intorno a quel qualcosa o a quel qualcuno, e si è perso la sconfinata bellezza dell’Insieme.
La Pasqua consente ad ognuno di noi di affacciarsi alla finestra della Vita con uno sguardo nuovo, diverso, attento, perspicace ma non per questo sospettoso. Attento, vivace, brioso e nel contempo accogliente.
Lo sguardo rinnovato consentirà di cogliere dettagli e contesto in maniera nitida, chiara, trasparente, senza che gli uni o l’altro prendano il sopravvento, monopolizzando l’attenzione ed inficiando la valutazione del Vero.
Il mio augurio, per questa Pasqua caratterizzata da una guerra in corso e dai colpi di coda di una pandemia devastante, è che, da qualsiasi luogo vi affacciate – sia esso la finestra di una abitazione a strapiombo sul mare o quella di un grattacielo che sovrasta una città; il lembo di una tenda in mezzo al deserto o l’abbaino in legno di una baita di montagna – il vostro sguardo vi restituisca sempre l’immagine reale del “bello”, anche ove mai vi imbatteste in scenari cupi e tutt’altro che rassicuranti.
Buona Pasqua!