Non ci avevo mai pensato. Un articolo dal titolo “Perché se ci immaginiamo diversi, ci pensiamo migliori” mi ha fornito l’occasione per riflettere più approfonditamente su questa affermazione. In effetti, devo ammettere che ogni qualvolta mi sono soffermata a pensare a come sarebbe stata la mia vita se avessi preso decisioni diverse da quelle che ho poi assunto, ho sempre immaginato che sarei stata più bella, più ricca, più felice, più appagata. Cioè: avrei avuto una casa più grande, un lavoro più remunerativo, un tenore di vita più elevato, un grado di competenza maggiore, un matrimonio felice, una famiglia stile “Mulino Bianco”. Mai mi è capitato di immaginarmi più brutta, più povera, più infelice, meno appagata, una casalinga disperata, insomma, in un buco di appartamento, con gli assistenti sociali che volevano portarmi via i bambini ed un compagno violento ed ubriaco a ricordarmi costantemente le scadenze delle rate di mutuo da pagare. Ho letto, dunque, che è scientificamente provato da innumerevoli studi psicologi che la mente umana, nel momento in cui prova ad immaginare una realtà alternativa, è portata a pensare positivo. Il che, non c’è dubbio, è un gran vantaggio in termini evoluzionistici poiché, in mancanza di tale positività di pensiero, forse i nostri avi si sarebbero accontentati delle grotte invece di iniziare a costruire delle case. Alcuni studi hanno portato ad affermare che esso sia intimamente collegato al c.d. “pregiudizio dell’ottimismo”. Quando ci sposiamo, ad esempio, ci sembra altamente improbabile che divorzieremo, anche se, in effetti, la predetta circostanza potrebbe benissimo verificarsi, stante l’alto numero di matrimoni che costantemente naufragano. Del resto, l’ottimismo è un’aspetto importante della vita. Riesce a tenere a freno la depressione – che è sempre dietro l’angolo stante la complessità della vita e l’incapacità che molti hanno di gestirla – sebbene, poi, il rovescio della medaglia sia rappresentato dal fatto che praticando l’ottimismo non si è mai del tutto felici. Lo chiamano “adattamento edonico” e vuol dire che ci abituiamo facilmente ai miglioramenti al punto che, ad esempio, se riceviamo una promozione o riusciamo ad acquistare un oggetto che tanto desideravamo, l’appagamento dura poco più di un secondo perché … potrebbe sempre andar meglio! Altri studi in merito a questa nostra illimitata tendenza al pensare positivo ed al miglioramento, sono stati condotti utilizzando il “paradosso di Easterlin” (anche detto “paradosso della felicità”), nozione introdotta nel 1974 dal professore di economia Richard Easterlin che, nello studiare le cause e gli effetti della crescita economica, concluse che nel corso della vita la felicità delle persone dipende molto poco dalle variazioni di reddito e di ricchezza. In parole povere, la felicità sarebbe poco condizionata dalla crescita economica giacché all’aumento del reddito di un Paese non corrisponderebbe un aumento proporzionale della felicità. Ora, ferma restando l’indubbia difficoltà nell’attribuire un significato univoco ed oggettivo al concetto di felicità, appare abbastanza ovvio come, ad esempio, una cosa è la differenza tra l’avere un appartamento caldo, comodo ed accogliente ed il dormire per strada, ed un’altra è quella tra avere nove appartamenti o dieci. Risulta evidente come nel primo caso, lo scarto di felicità è profondo, mentre nel secondo esso potrebbe essere quasi impercettibile. Ad ogni modo, comunque si tenti di dare una spiegazione al naturale desiderio umano di felicità – si utilizzi la teoria dell’atavico ottimismo, quella dell’adattamento edonico o del “paradosso di Easterlin” – verrà da sé che esso rappresenta la sola ed unica speranza che il futuro sia migliore del presente e che, come ci ricorda Leopardi nel suo “Dialogo tra un venditore di almanacchi e un passeggere“, “quella vita ch’è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non la vita passata, ma la futura. Coll’anno nuovo, il caso incomincerà a trattar bene voi e me e tutti gli altri, e si principierà la vita felice“.

Buon 2023!!!