TORNARE è un film meraviglioso in cui la protagonista, una bravissima Giovanna Mezzogiorno, dialoga con se’ stessa nelle diverse fasi della sua Vita, ripercorrendo momenti cruciali del suo percorso e della sua formazione umana.
E’ la storia di una Donna. E’ la storia di una Violenza. E’ la storia di un Ricordo.
Perché spesso i pregiudizi che sono insiti in una certa classe sociale e gli stereotipi che ci hanno contraddistinto in quanto donne – stereotipi frutto di quel bieco maschilismo, velato da perbenismo, che voleva la donna asessuata e sempre ipocritamente al “posto suo” – costituiscono catene alle quali ci hanno condannate gli uomini e che soltanto con grande fatica stiamo poco a poco allentando.
Come ha ben espresso la stessa Cristina Comencini, regista e co-sceneggiatrice insieme a Giulia Calenda e Ilaria Macchia, “il film “è un “thriller dell’anima”, ed è utile sapere che ciò che è raccontato è una sorta di percorso psicanalitico della protagonista all’interno della propria memoria, perché consente di accettare, da spettatore, parecchie svolte che in un thriller convenzionale apparirebbero prevedibili, se non insensate