Rilassarsi e ritrovarsi … in un week end.
È stata una “toccata e fuga” ma ne è valsa la pena. Una serata a Monopoli. Cena in un ristorante sul mare, il “Carloquinto”, ubicato con i suoi tavolini proprio sulla stradina che, costeggiando il mare, arriva al castello del sovrano da cui prende il nome. Ottimi il crudo di pesce e il sauté di cozze e vongole con taralli, presentato quest’ultimo in un caratteristico tegamino che lo rende molto rustico.
A me ha ispirato la musica di Vinicio Capossela, ma anche una bella taranta non ci starebbe male come sottofondo musicale per gustare questo piatto!
L’indomani pigro risveglio perché quando si è in vacanza bisogna godersi il relax. Poi via in “cabrio” alla volta di Alberobello. Trulli molto caratteristici e la sosta è d’obbligo ma la passeggiata dura poco. Il tempo di scattare qualche foto e si riparte capelli al vento … verso Locorotondo, così chiamato perché le deliziose casette bianche del centro, con pareti adorne di cactus, fichi d’india e altre piante grasse, sono disposte in cerchi concentrici. Tra un luogo e un altro tanti alberi di ulivo. Alcuni ancora giovani arbusti, altri adulti. Molti addirittura secolari stando alla dimensione del tronco ed alla loro maestosa “stortura” che li rende simili alle Vite di noi tutti. Una sensazione unica il percorrere quelle stradine di campagna segnate da muretti a secco e dal saltellare delle gazze ladre tra un ulivo e l’altro … quella tipica di chi percepisce la Vita come costellata da attimi di spensierata leggerezza che la rendono piacevole ed emozionante.

Per la serata ho scelto Ostuni. Aperitivo alla “Mela Bacata”, delizioso localino con bizzarre sedute in pouf verdi poste su una delle tante scalinate strette in pietra calcarea, da cui ammiravo un suggestivo scorcio della Murgia. Ottimi gli aperitivi a base di frutta, che definirei una via di mezzo tra centrifugati e veri e propri drink. E poi cena in un ristorante lì accanto, l’“Osteria del Tempo Perso”, molto cool e caratteristica in una incantevole grotta bianca finemente arredata con mensole su cui poggiavano pregiate bottiglie di liquori e piatti di ceramica dipinti a mano e diversi l’uno dall’altro. Particolarmente accattivanti, per il tripudio di colori e sapori, le strascicate alle cime di rapa con acciughe e pan grattato che ho gustato molto volentieri.

Domenica al mare all’”Archeolido” (e che fatica trovare posto!!) stabilimento attrezzato in località Fasano che sorge in un’insenatura naturale tra il possente muraglione (perfetto come set fotografico!!) e l’acropoli dell’antica città di Egnatia. Pomeriggio a Polignano a Mare, con affaccio sull’incantevole insenatura che la caratterizza e tappa sulla scogliera ai piedi della statua del grande Domenico Modugno. Sedendosi al tramonto su quelle rocce che degradano dolcemente verso il mare si ha effettivamente la sensazione di perdersi “nel blu dipinto di blu”, in un orizzonte irraggiungibile, accarezzati da quel benefico effetto della brezza marina che, meravigliosa, alleggerisce i carichi emotivi e dona calma e serenità anche alle esistenze più inquiete!

Scritto a quattro mani da Andrea e Francesca