Quando ieri ho visto questa foto su Facebook ho pensato che la ragazza con la cicatrice sulla schiena doveva essere per forza una “guerriera”. Poi ho letto l’articolo sul Corriere della Sera.
Si tratta di una motociclista spagnola. Ventitré anni, in sella da quando ne ha quattro.
Ha corso nell’ambito di numerose competizioni sportive nelle quali lei era l’unica donna in gara. Facendosi spesso valere.
Nella foto alza il pollice verso l’alto in segno di vittoria dopo l’intervento alla schiena a cui si è sottoposta in seguito ad un incidente in moto, al fine di sventare il pericolo di rimanere paralizzata.
Si chiama Ana Carrasco.
Mi ha colpito il suo sorriso e, naturalmente, quella lunga cicatrice che le percorre mezza schiena a partire dalla nuca.
In Spagna è molto conosciuta.
La TV iberica le ha dedicato anche un documentario dal titolo “Ride the dream” che significa “cavalca i tuoi sogni”.
Ecco … ognuno sceglie il modo di farlo. Lei ha preferito cavalcarli in sella alla sua moto.
Accarezzando Brividi ed Emozioni che altri non si sognerebbero mai di perseguire. E correndo il maggiore dei pericoli, quello di perdere “per strada” la Vita.
Per fortuna ce l’ha fatta.
Resta il Coraggio e la Passione … ed inoltre, quella particolare luminosità, quasi iridescenza, che appartiene a chi fa del verbo “resistere” la propria ragione di Vita.
Resilienza: quella spinta ad andare avanti nonostante tutto … nonostante i fallimenti, gli inciampi, le inevitabili “cadute” a cui siamo soggetti durante l’impervio percorso di Vita che intraprendiamo quando nasciamo.
In bocca al lupo Ana!!