Chi di Noi non ha subito un distacco? Chi di Noi non ha lasciato qualcuno o qualcosa e non e’ stato a sua volta lasciato nel corso della Vita? Se andassimo a ritroso nel tempo, ci accorgeremmo che il primo distacco avviene da quell’universo che è il ventre materno. Lasciando quel dolce tepore nell’ombra rassicurante che ci ha accompagnato per circa nove mesi, ci tuffiamo verso la luce, usciamo urlando nel folto, affollato e complicato mondo esterno. E’ l’inizio di una vita che sarà scandita da infiniti altri distacchi, tutti più o meno traumatici ma ugualmente prodigiosi ed istruttivi. Nel corso degli anni, diremo addio a case, luoghi, oggetti, scuole, abitudini, lavori; ci capiterà di abbandonare le persone che abbiamo amato o, altrimenti, succederà che siano loro a lasciarci, talvolta a tradirci … qualche volta sarà la Morte a rapirci un Affetto … e dovremo abituarci, giorno dopo giorno, allo scemare della Forza, della Bellezza, della Gioventù. In un libro lessi tempo fa che ogni distacco ha due facce: una che guarda al passato e una rivolta al futuro, una che piange e l’altra che ride, una che resiste e una che “accetta”. Spesso, però, si verifica che viene a mancare proprio la faccia rivolta in avanti: quella curiosa di saper cosa c’è dopo, quella che si entusiasma per il mistero, la sorpresa, la gioiosa “aspettativa” che qualcosa di bello accada nell’anno che verrà. Ed ecco che, allora, il distacco diventa “imperfetto” e ci impedisce di crescere, di migliorarci, di seguire la nostra rotta, di acconsentire al nostro Destino. Alcuni – in verità troppi! – soffocano tra cordoni ombelicali non recisi … trascorrendo la loro esistenza strattonati costantemente dal movimento del polso, più o meno autoritario, di chi gestisce la loro esistenza inconsapevole. Ma prima o poi, direi sempre, viene il momento di lasciarsi andare come una barca alla deriva. Ed è allora che: delle due l’una. O si individua una rotta e ci si mette a remare per raggiungere il “porto sicuro” che ci è destinato, oppure le correnti faranno il loro corso, e resteremo in balia degli eventi che si susseguiranno, accettando passivamente ogni loro conseguenza, anche la più nefasta!