Quest’anno le misure antiCovid hanno reso complicato viaggiare.
È stata un’estate all’insegna dei divieti e delle regole e tutto il mondo si è dovuto arrendere al fatto che, senza gli uni e le altre, la battaglia contro questo nuovo virus rischiava di trasformarsi in una enorme debacle.
Invece, ci siamo adattati. Come accade quando si tratta di sopravvivere, secondo la famosa teoria darwiniana. E, nonostante la folle burocrazia, alcuni di noi sono riusciti a ritagliarsi uno scampolo di serenità e benessere. Io avevo bisogno di partire. Per recuperare forza, solarità ed energie. Anche me stessa, a dire il vero. Trascurata per troppo tempo a causa di cure rivolte ad altro e ad altri, talvolta a dire il vero neanche tanto meritevoli. Ho accettato la proposta di alcuni amici che avevano scelto come meta per le loro vacanze la Grecia e – vincendo timori ed insicurezze che mi rappresentano – li ho raggiunti a Koufonissi, un’isola delle Cicladi piccola e selvaggia, poco mondana ed assolutamente salutare per chi, come me, debba recuperare forma fisica e psichica.

Va detto preliminarmente: si cammina tanto. L’isola è di modeste dimensioni, ma le auto si contano sulle dita di una mano; non è consuetudine degli oriundi quella di locare scooter, biciclette, gommoni o quant’altro e, quindi, i sentieri per raggiungere le diverse spiagge dell’isola sono quasi esclusivamente da percorrere a piedi. D’altro canto, posso assicurare che gli effetti positivi sui vostri glutei saranno evidenti!!
Il mare che circonda l’isola è a dir poco meraviglioso. Acque limpide e cristalline dalle molteplici sfumature di colore che vanno dal bianco al blu notte, attraversando le nuance del celeste, dell’azzurro, del ceruleo, del turchese e del cobalto. Uno spettacolo della natura dinanzi al quale si rimane talvolta irretiti.

L’atmosfera che si respira è quella di un luogo semplice ed informale. Ricorda a tratti Filicudi, la più rupestre e sperduta delle Eolie. La natura selvaggia dell’isola si evince anche dalla scarsa vegetazione, per di più arsa dal sole e ridotta a sterpaglia. Un dolcissimo mulo era il mio “vicino di casa” … e riceveva cure a attenzioni dalle famiglie con bambini che ogni giorno gli portavano da mangiare frutta e verdura.
I ritmi di vita sono lenti. Del resto l’isola si popola in estate di vacanzieri desiderosi di “staccare la spina” dalla frenesia quotidiana delle città (tanti i milanesi!) per godersi finalmente le agognate ferie estive.
Anche il cibo è semplice, come tutto quanto il resto, e questo forse è l’unica nota stonata in una composizione magnifica. Probabilmente perché noi Italiani siamo particolarmente esigenti a tavola e rinunciare ad un piatto di pasta per tutta la durata della vacanza è qualcosa che ci crea disagio!!
Almeno, per me è così!
Ad ogni modo, alla carenza dei nostri amati carboidrati dai menù dei ristoranti dell’isola (che servono per lo più insalate con “feta” e grandi classici della cucina greca come la “mussaka” ed il “souvlaki”) si può ovviare cucinando la pasta in casa e condendola con sughi a base di melanzane, zucchine, olive o peperoni (facilmente reperibili nei due supermercati dell’isola).

 

Tornando al mare, in alcune spiagge (ad esempio, in quella di “Falos”) si verifica che, ad una data ora (all’incirca alle due e mezza del pomeriggio), una serie di onde “anomale” – determinate dal passaggio di grandi navi di linea – inonda tutta la battigia, il lido e la spiaggia stessa, bagnando parei, tende e teli ivi posizionati. Ecco perché non è insolito, durante le passeggiate in spiaggia, imbattersi in costruzioni di sabbia (direi vere e proprie opere di ingegneria idraulica!!) costruite dai frequentatori abituali dei lidi proprio allo scopo di frenare l’avanzata inesorabile dell’acqua (che ne fai del Mose di Venezia!!).

Chi si trova sull’isola nei giorni immediatamente prima o dopo San Lorenzo (che, come è noto, cade il 10 agosto) avrà l’opportunità di godere di un cielo stellato a trecentosessanta gradi e certamente assisterà allo spettacolo magico e suggestivo delle stelle cadenti. Io quest’anno ne ho viste sette. I miei amici, più fortunati, sono arrivati a contarne una ventina. L’isola consente di cogliere l’opportunità di esprimere tanti desideri perchè è poco illuminata dalla luce artificiale ed il cielo appare a chi vi rivolge lo sguardo un enorme contenitore scuro di frammenti di cristallo sparsi in modo casuale. Il luccichio delle stelle appare in tutta la sua sconvolgente bellezza e cattura chiunque, anche soltanto per un attimo, si volti ad ammirarne lo spettacolo.

Ma la notte con i suoi meravigliosi bagliori è nulla se confrontata con il giorno e con gli innumerevoli colori che il paesaggio diurno regala ai vacanzieri. A parte le molteplici sfumature di blu del mare (di cui ho già scritto in precedenza), il paesaggio presenta sfumature di colori che vanno dal rosa al fucsia, dal viola al giallo e dall’azzurro al verde. Sono le nuance delle buganvillee inerpicate sui muri bianchi delle tipiche costruzioni dell’isola; le foglie delle piante di basilico che crescono rigogliose nei vasi che adornano gli edifici; gli infissi delle case e dei ristoranti. A tutto ciò fa da sfondo l’azzurro intenso del cielo che, nelle giornate più terse, si fonde con quello altrettanto carico del mare, dando vita al caratteristico scenario da isoletta greca che tanto ci fa sognare.

 

La verità è che tutte le isole della Grecia regalano sempre emozioni indimenticabili. È stato così con Mikonos lo scorso anno. Lo è stato quest’anno con Koufonissi, più discreta, semplice e modesta della prima, ma altrettanto bella e sicuramente più attraente per chi non ama il lusso ed il turismo sofisticato ma si trova a proprio agio in contesti più selvaggi e naturali.
Io quest’anno avevo proprio bisogno di questo tipo di vacanza. E me la sono goduta come non mai.
Sole, Mare, Amicizia. Ritmi lenti. Parei stesi al sole e musica classica nelle orecchie. Chiacchiere condite con gesti affettuosi e sguardi rassicuranti. Nuove conoscenze a rendere sapide le giornate. Pagine di libri bagnate dalla salsedine. Scatti rubati ad angoli di paradiso. Carezze al muso di un asino dagli occhi dolci e lo sguardo triste. Bagni nell’acqua cristallina di un’isola che c’è, esiste ed è meravigliosa. Come esiste sempre la ripresa di un cammino interrotto. Verso la Vita, verso la Felicità. Ed anche gli animi più stanchi, afflitti e malinconici tornano a respirare a pieni polmoni l’aria salubre di esistenze leggere che, come aerei, planano sulle nuvole in direzione di nuove ed entusiasmanti destinazioni.