Il film di Paolo Genovese, regista del famoso “Perfetti Sconosciuti” è a tratti pesante. Ma probabilmente è un ritratto fedele della Vita. La Vita di una Coppia … e la Vita delle due Persone che la compongono. Lui (Alessandro Borghi) è un professore di fisica. Abituato a ragionare in termini di azioni e conseguenze. Insegna questo ai suoi alunni. Che “il tempo non esiste e la distinzione tra passato, presente e futuro è un’illusione”. Lei (Jasmine Trinca) disegna fumetti. Ha una madre che fa l’attrice di teatro meglio di come fa la madre ed ha una paura tremenda di somigliarle. Forse è per questo che ci pensa tanto prima di decidere di “mettere in cantiere” un figlio. O forse è per altri motivi. Il successo professionale arriva, comunque, prima del figlio; quando l’editore (Beppe Severgnini) decide di pubblicare “Supereroi”, un fumetto dedicato alle coppie che superano difficoltà ed ostacoli e ce la fanno a rimanere insieme. Coppie come lei e Marco. Così diversi eppure così simili nel combattere le loro fragilità e paure. Che si incontrano (come solo nei film accade!), si piacciono, si cercano, si incontrano nuovamente e fanno l’amore. Lui con i calzini. Lei disinibita e scaltra, che va via a notte fonda per non dormire da lui. E lui che le dice “non è ragionevole” proprio perché non mette in conto che possa accadere. E accade, invece. Proprio a lui che è fidanzatissimo e che sta per andare a convivere con Pilar, la fidanzata di sempre, quella perfetta, la studentessa modello, prossima alla laurea in medicina. La lascia di punto in bianco per Anna. La rincontrerà poi durante il suo percorso di vita. Tra le corsie di un ospedale. Neurochirurgo che gli salva la vita. Per un breve periodo lui ed Anna si lasciano. Lui intende progettare. Lei no. Accetta un lavoro in Danimarca. Frequenta un’altra donna. Lei vive la sua vita di sempre, ma si accorge che lui le manca. Le manca ritirarsi a casa e non trovare qualcuno che dorma insieme a lei. Si incontrano nuovamente al matrimonio di un amico comune. Tornano insieme. Scendono a compromessi. Poi arriva la noia, la stanchezza. Capita. E capita anche che la lontananza apra crepe e che le crepe degenerino. Ma mi fermo qua … non spoilero il finale. Perché gli spunti di riflessione sono veramente tanti. Il film ripercorre più Vite. Tutte con le loro “sliding doors”. Vengono coinvolti gli Affetti e i Sentimenti. Le Relazioni. Le Fragilità umane che appartengono a tutti, anche a chi ostenta convinzioni granitiche e che alla fine deve ammette suo malgrado che la Vita è fatta di attimi, di momenti che durano “quanto li facciamo durare noi”!