“Quanta attesa prima di una nascita!
È proprio vero che le gioie più grandi sono il frutto del tempo impiegato per realizzarle. Brillano di luce propria e restano impresse nella memoria per sempre. Un piccolo essere umano viene al mondo dopo un viaggio tutt’altro che comodo. Catapultato nel mondo dopo nove mesi di beata solitudine in una membrana morbida ed elastica che ha assunto costantemente la forma del suo piccolo corpo acciambellato su se stesso e che non si è mai realmente deformata, neanche a seguito di calci e pugni che durante quel “viaggio” sono stati sferrati.
Arriva piangendo disperatamente oppure, più raramente, in un “educato silenzio”. Sporco e asfittico. Affamato di aria. Un piccolo anfibio. Che si è soliti accostare al corpo sfinito della madre in modo da donare a entrambi conforto e sollievo. Due corpi che fino a quel momento erano congiunti all’interno di uno di essi, si distinguono ora per forma e dimensioni. Non sono più materialmente legati tra loro dal cordone ombelicale ma quel cordone, sotto altra veste, si ripresenterà costantemente durante la loro esistenza per rammentare – a uno, a entrambi o a ciascuno di essi – che sono parte di un’unicum che mai, anche a distanza di anni da quella naturale “separazione”, l’uno potrà far a meno dell’altro/a e viceversa. Anche il figlio, o la figlia che appare meno “attaccato” alla madre rispetto a quanto questa lo sia nei suoi confronti, dovrà ammettere – nolente o volente – che in qualche modo egli, o ella, gli o le e’ inscindibilmente legato “per sempre” (l’unico “Per Sempre” che realmente esiste nella Vita!!).
Non è mai facile il rapporto Madre-Figlio/a. C’è tanto Amore, questo e’ certo. Ma ci sono anche conflitti, a volte insanabili, tra i due. Capita spesso, anzi, che, dopo i primi anni di vita, dove la dipendenza dei figli dalla madre è inevitabilmente determinata dalla inferiorità fisica e psicologica del bambino, la personalità del figlio/a – che si sta sviluppando ed evolvendo fino ad assumere i connotati di Uomo o Donna – si scontri letteralmente con quella della madre, rimarcando divergenze notevoli che comportano conseguenze infelici, spesso devastanti.
Eppure, quel primo giorno lì, quando il piccolo o la piccola viene alla luce, il legame che si crea tra i due è ben più saldo di quello che uno scampolo di tessuto umano ha consentito di trattenere per nove mesi nel ventre della donna.
È un legame di sangue virtuale, di cellule, di tessuto, di DNA e … di Amore Purissimo. Un legame indissolubile, benché talvolta uno dei due o entrambi decideranno di allentarlo o addirittura troncarlo. Perché la linfa vitale che scorre in quel legame – qualunque sia lo stato di usura che lo caratterizza – è destinata a non esaurirsi mai, miracolo per il quale ogni figlio sarà sempre Figlio ed ogni madre sarà sempre Madre!”