Sono nata negli anni Settanta e cresciuta tra i Settanta e gli Ottanta.

Mi sono laureata nel 1994 e ho trovato lavoro negli anni Novanta. Mi sono sposata nel 2000 e in quel primo decennio ho fatto due figli, vissuto in due città molto diverse tra loro, cambiato lavoro piu’ volte ed altrettante volte subito molestie psicologiche e discriminazioni di genere.

Tra il 2010 e il 2020 ci sono stati tanti altri cambiamenti nella mia vita e posso senza dubbio affermare di essere diventata più saggia.

Ho vissuto oltre SEI decadi diverse…

DUE secoli diversi…

Da ragazza per telefonare, quando ero fuori casa, entravo nelle cabine telefoniche e mi occorrevano i gettoni.

Strani i gettoni. Devo averne ancora qualcuno nel cassetto. Insieme a qualche lira in moneta. Oggi c’è l’euro.

Sono passata dal telefono con il filo, la prolunga, la cornetta e la pulsantiera alle videochiamate in qualsiasi parte del mondo tramite iPhone; da “Sandokan” “Orzoway”, “la Casa nella Prateria” e “Bim Bum Bam” in TV ai video su YouTube; dai dischi in vinile alla musica online, passando attraverso le cassette (anche quelle “Mixed by Henry”!), i Compact Disc e i DVD.

Chi mi cercava veniva a citofonarmi a casa.

Chi mi corteggiava inviava fiori a casa, veniva all’uscita del liceo o telefonava a casa sapendo di poter essere intercettato dai miei genitori a cui doveva necessariamente presentarsi (altrimenti passava per maleducato!)

Per comunicare utilizzavo le lettere che scrivevo a mano su carta da lettera color pastello e che inviavo con francobolli che acquistavo in tabaccheria. Se ero in vacanza inviavo cartoline con lo stesso sistema.

Scrivevo sui miei diari tutto ciò che mi passava per la testa: pensieri, emozioni, citazioni, parole espresse da altri e che mi avevano particolarmente colpito. Leggevo. Come ora.

Solo che oggi comunico tramite email, PEC, WhatsApp, Facebook, Instagram e TikTok.

Ho anche un blog!

Da bambina ascoltavo insieme a mio fratelli e i miei cugini le partite di calcio in radio.

E’ ancora vivo il ricordo della voce di Sandro Ciotti che commentava le partite dell’Inter.

Poi guardavamo insieme, durante quelle interminabili domeniche in famiglia, “Discoring”, “Novantesimo Minuto” e la “Domenica Sportiva”.

Il primo film che sono andata a vedere al cinema e’ stato “Il tempo delle Mele”. Mi hanno accompagnato mia madre e mia zia. Oggi, oltre al cinema, guardo film e serie su Sky e Netflix.

Ricordo Aldo Moro, Alfredino Rampi, Raffaella Carra’ e Heather Parisi.

“Cicale” mi faceva impazzire. Come “Saranno Famosi” e la maestra Lidia con il suo indimenticabile: “Voi fate sogni ambiziosi, successo, fama; ma queste cose costano, ed è esattamente qui che si incomincia a pagare: col sudore»

Oggi guardo “Amici”.

Ho conosciuto i primi videogiochi.

Ricordo sullo schermo TV, nero come la pece, due barrette bianche che si scambiavano una pallina. E gli occhi di tutti ipnotizzati da quel movimento lento e ritmato che finiva per annoiare dopo poco.

Poi, i primi computer con dischetti e tastiera.

Ora gigabyte e megabyte li gestisco sull’iPhone e l’iPad.

Il primo telefono cellulare l’ho ricevuto in regalo da un cliente dello studio in cui facevo pratica forense. Era nero, pesante e la tastiera era coperta da uno sportellino che si apriva e si chiudeva all’occorrenza.

Mi sono vaccinata. Ho evitato la paralisi infantile, la meningite, l’influenza H1N1 e ora il COVID-19.

Ho guidato su pattini, tricicli, biciclette, carretti in legno, motorini, auto a benzina o diesel.

Ora ci sono ibride o elettriche al 100%.

Potrebbero classificarmi come “essenziale”; persona nata in quel mondo degli anni Settanta, che ha avuto un’infanzia analogica e un’età adulta digitale.

La mia generazione ha letteralmente vissuto e testimoniato più di ogni altra, in ogni dimensione della vita, il cambiamento. Quello che consente di adattarsi al trascorrere del tempo senza esserne inghiottiti!