Francesca

Son fatta di sogni infranti, desideri mai realizzati, dettagli inosservati, amori irrisolti. Son fatta di emozioni, tenerezza infinita, atti impulsivi e gesti spontanei. Sento la mancanza di luoghi che non ho conosciuto, esperienze che non ho vissuto, storie di libri che ho dimenticato. Sono amore e affetto costante, disordinata, profonda e al tempo stesso leggera. Ho avuto notti insonni, ho perso persone a me care, ho fatto cose di cui mi vergogno. Raramente ho desistito senza tentare, ho pensato a volte di fuggire per non affrontare, ho smesso di parlare per trattenere il pianto e sono stati attimi infiniti. Sono

Sono atterrata su un’isola … patria di Eolo, il dio dei venti. Ed “Aeolos Hotel” si chiama il resort in cui alloggio, in perfetto stile dell’isola: bianco con infissi blu, piscine circondate da ombrelloni di paglia che gli conferiscono un tocco esotico e l’accoglienza tipica di chi, vivendo in un Paradiso, ha fatto del turismo uno stile di vita. Ho girato l’isola in motorino, fermandomi ad ammirare scorci panoramici di una bellezza senza fine, che ristora l’animo e mette a dura prova il corpo per il forte vento che spira in determinati punti, come ad esempio nell’estremo nord, dove il

Qualcuno in un libro ha scritto "non si guarisce mai da ciò che ci manca ... ci si adatta, ci si racconta altre verità". Ed è proprio così. Le mancanze creano delle voragini nel Cuore. Voragini che restano tali pur se vengono rivestite d'oro, d'argento e di pietre preziose. Se queste voragini fossero avvallamenti, non basterebbero tutti gli alberi del pianeta per renderle sinuose colline. Resterebbero tali. Le altre verità sono palliativi. Servono ad anestetizzarci; a focalizzare l'attenzione su altre risorse; a riempire quelle voragini di felci e ciclamini in modo che esse ci appaiano più belle, più accattivanti, più

Io amo il Mare. Si sa. Ma oggi mi andava di guardarlo dall’alto. Da molto in alto. E ho proposto una passeggiata in montagna. Quella più prossima al mio paese. Quella più a portata di mano, ad appena qualche chilometro dal mio mare, dagli scogli tufacei a strapiombo sulle acque blu del Golfo di Napoli, il più bello al mondo. Monte Faito. L’estremità più elevata di quella catena montuosa che è la spinta dorsale della Penisola Sorrentina e che degrada poi verso il mare quasi baciando Capri ed aprendosi a quello spettacolo meraviglioso che sono i due golfi più famosi